lunedì 16 luglio 2012

Parte 2: Il Podere dei Collins

Hai già letto la prima parte di questo romanzo? Se non lo hai fatto ti conviene, prima di iniziare questa qui...ecco il link della prima parte : "Parte 1: Il Gabbiano", te lo aprirà automaticamente in una nuova scheda, mi raccomando poi torna qui ;)



"La collina non si vedeva, nebbia e tenebre la nascondevano,
 e non il più fioco raggio di luce indicava il grande Castello. 
K. Si fermò a lungo sul ponte di legno che conduceva 
dalla strada maestra al villaggio, e guardò su nel vuoto apparente."
"Il Castello", F. Kafka


Prologo

Il Podere dei Collins era uno dei meno famosi del continente.
Ce ne erano a centinaia, qualcuno li chiamava scuole, erano i più vecchi a farlo, perchè erano così che li avevano chiamati i loro genitori o i loro nonni, qualcuno fattorie...qualcuno prigioni, ma erano effettivamente dei poderi, strutture antiche e comprate dai diretti proprietari.
A qualcuno piaceva chiamarli casali.
Il Podere dei Collins era stato dei Collins per duecento anni, duecento anni sono tantissimi, ma avevano un prezzo, e quel prezzo era 1 milione di dollari.
Il continente aveva dato ai proprietari del podere quella cifra, facendo sì che andassero a vivere da un'altra parte e che non rivendicassero i loro diritti sulla proprietà, di lì a mai più.
Servivano grandi strutture per ospitare tutti quei ragazzini, i loro insegnanti e tutti quelli che si occupavano di gestire l'intera area e tenerla in ordine.
Nel Podere dei Collins c'erano 500 bambini, divisi accuratamente in caste.
Era una grande struttura bianca, calda, o meglio caldissima ed accogliente.
Era circondato da campi verdi dall'aspetto sintetico, alberi alti che un po' lo nascondevano.
Dietro c'erano le montagne, quasi sempre innevate.
Una grande scritta compariva all'ingresso, sopra quel portone nero e pesante : "Podere dei Collins. Un Podere Inglese", e lo stemma anche, quella colomba con le ali dispiegate posata sul braccio di un uomo con la barba.
Molti i bambini cresciuti là dentro, bambini che vi avevano trovato un tetto dai loro primissimi giorni di vita e che avevano vissuto lì fino ai dodici anni, alcuni che vi erano arrivati un po' più grandi, altri dopo i dodici anni non avevano trovato altri posti dove stare, perchè i loro genitori erano morti, o magari erano vivi ma non potevano mantenerli, o altri perchè prima dei dodici anni, per cause varie...erano morti.
Non era poco comune morire in giovane età nel 2335, tante erano le malattie che le polveri contenute nelle bombe avevano diffuso, malattie senza cura, ancora sconosciute.
Bambini erano morti mentre mangiavano, mentre dormivano, mentre piangevano...succedeva anche in quelle fattorie così protette : bastava essere stati a contatto con quelle maledette bombe anche solo una volta.
Bastava davvero poco per abbandonare quel mondo infame.
Al podere dei Collins non moriva più nessuno da un po', per fortuna.

Parte seconda : Il Podere dei Collins.

Il Viaggio per arrivare al Podere non fu lunghissimo, ma fu noioso.
Sabine non amava molto parlare, non era una di quelle donnicciole affettuose, e poi non aveva ancora mai abbracciato Mary, ed era questo che faceva arrabbiare la ragazzina.
Sua madre l'aveva fatta crescere nella polvere, ma mai senza affetto.
"Ma quanto manca per arrivare a questo bel posto?" - "Poco Meredith, manca davvero poco..." - "Mi piacerà davvero? Io non ho visto mai bei posti..." - "Ti piacerà da morire".
Sabine sorrise, aveva i denti un po' storti, come quelli della nonna di Mary.
Erano a bordo di una macchina, lunga e nera, guidata da Jack, un omino basso tra i più silenziosi al mondo.
Nel cuore di Mary era davvero tanta l'aspettativa, ma già sentiva la mancanza di sua madre, non era mai uscita di casa, per lei era quello il suo mondo...anche ben delimitato, e lì aveva sempre vissuto, avrebbe voluto guardare fuori dai finestrini dell'auto...ma erano scuri e vedeva solo l'ombra di case piccole e mezze distrutte...un po' come la sua.
Quindi niente di nuovo.

20 Ottobre 2355, Agony, Podere dei Collins. 

L'arrivo fu traumatico per la ragazzina.
Vide quelle immense montagne a far da cornice ad una casa davvero tanto grande, che si vedeva a malapena per colpa di tutti gli alberi che la coprivano.
La luce del sole diede fastidio a Mary : "Mi fanno male gli occhi..." - "E' normale Meredith, non appena saremo dentro il medico ti darà una pasticca, ne dovrai prendere una ogni giorno e poi gli occhi non ti faranno più male, è colpa di un virus " - "Un virus?" - "Ti spiegherò cos'è un virus un giorno ma adesso dobbiamo entrare".
Mary guardò il cancello nero e gigantesco, poi sentì freddo.
Sabine, come se le avesse letto nella mente, le mise la sua giacca sulle spalle.
"Dobbiamo entrare dentro la casa che sta dietro agli alberi?" - "Sì, forza, seguimi".
 Sabine a passo svelto raggiunse il cancello e Mary sentì che la macchina dietro di loro se ne andava, la donna tirò fuori dalle tasche un quadratino nero, vi digitò qualcosa sopra e il cancello permise loro di entrare, richiudendosi molto rapidamente dopo che già si trovavano nella proprietà.
Mary sentì un buon odore provenire dagli alberi : "Cos'è questo profumo? Mi piace" - "Odore di Pino, piace tanto anche a me, ma su svelta, dobbiamo andare nell'atrio, lì ti sta aspettando la Signora Alcott, e non ama i ritardatari e noi siamo in ritardo di mezz'ora,  ti farà un po' di domande e poi ti dirà dove sei situata" - "In che senso?" - "Dove dovrai studiare, dormire, lavarti...e tutto il resto".
Arrivarono nell'atrio, entrando da un portone nero con la scritta : Podere dei Collins. Un Podere Inglese, che fece sentire Mary rilassata, era nel suo territorio.
Sabine la prese per mano una volta dentro e la condusse a passi svelti di fronte ad una stanzetta, senza darle il tempo di guardarsi intorno.
La porta si aprì automaticamente al  loro arrivo ed entrarono.
Una donna se ne stava seduta dietro ad un tavolo bianco, la stanza era spoglia, le sue mura non erano ornate da foto o quadri, era tutto così triste, Mary pensò che quello non era affatto un bel posto.
"Visser! La prossima volta che farai così tanto ritardo mi troverai coricata sul mio letto e non qui seduta ad aspettarti invano...dov'è la ragazzina?" - "Non la vedete? E' qui, accanto a me".
Quella che doveva essere la Signora Alcott si alzò in piedi e osservò Maredith sorridendo appena.
"Questa bambina è sottopeso, denutrita, pallida, debole e ha gli occhi rossi...sarebbe morta molto presto se non fossi andata a prenderla...".
Mary riconobbe le parole di Sabine, quelle che aveva detto ai suoi genitori, e solo ora le parvero allarmanti.
"Piccoletta, siediti pure".
La bambina andò di fronte al tavolo, e in poco tempo una sedia comparve dietro di lei, che stupita si accomodò.
"Non è magia, ho solo premuto questo pulsante qui sopra, Mary guardò il piccolo pulsante rosso accanto alla mano destra della donna e sorrise.
La Signora Alcott era davvero molto brutta, molto grassa e molto vecchia.
Vestita di verde, un verde brutto e sporco, e con i capelli rossi e molto corti.
Toccò con le mani il tavolo e in breve comparve la foto di Mary.
"Come mai la mia foto è su questo tavolo?" - "Questo non è un tavolo piccoletta...è un computer, adesso però rispondi alle mie domande".
"Ok...".
"Dimmi il tuo nome completo..." - "Meredith McFray, e sono inglese..." - "Io sono Americana e mi chiamo Electra Alcott invece, religione?" - "Cosa?" - "Ti ha mai bagnato la testa un uomo vestito di nero?" - "Sì..." - "Cristiana! Maledizione...sei cristiana!" - "Non lo so...".
"Sì, è cristiana, i genitori l'hanno fatta battezzare" - "Lo avevo capito Visser, sei sempre così utile".
"Se sei cristiana allora non avrò l'onore di insegnarti nulla, non fai parte della mia casta, peccato, mi stai simpatica".
Quella donna puzzava molto.
"Cristiana come? Ortodossa? Cattolica? Protestante? Tua madre ti ha per caso insegnato qualche strana filastrocca che parla di padri?" - "Padre nostro...che sei..." - "Tua madre in casa ha foto di qualche persona che chiama santo? O San? Ti ha parlato della Madonna" - "Sì..." - "E' cattolica, strano, inglese e cattolica".
"Capelli biondo cenere, occhi grigi, altezza...mh...vabbè lo deciderà il medico, sai scrivere e leggere?" - "Sì" - "Chi te lo ha insegnato?" - "Mio padre" - "Come si chiamano i tuoi genitori?" - "Meredith e Paul" - "Che fantasia tua madre...che giorno sei nata?" - "Il 2 Gennaio del 2345" - "Vieni dal Villaggio Grigio...i tuoi sono vivi entrambi...tuo padre che lavoro fa?" - "Ha sempre tutta polvere addosso..." - "Ok, pulisce il villaggio, siete poveri, starai nella casta che porta il nome di Nord-Ovest, siete tutte cristiane,  povere e femmine poco meno che adolescenti, in stanza con...vediamo".
Toccò due volte il suo tavolo.
"Sammy van Nistelrooy , 11 anni Irlandese di origine, Jaya Aurobindo, dieci anni, Indiana di origine e Charlotte Clark, 11 anni, inglese come te, sono brave ragazze, ora andrai dal medico, ti visiterà, poi tornerai qui e ti darò il tuo programma settimanale, che dovrai rispettare a partire da domani, senza eccezioni, rimarrai qui fino al 3 Gennaio del 2357 e sarai Meredith 32 a partire da...adesso" - "Perchè 32?" -"Sai contare?" - "Sì" - "Allora chiedi a tutte le bambine che vivono in questo podere come si chiamano, e scoprirai che ci sono 31 Meredith oltre a te".
"Posso portarla dal medico o dovete farle altre domande?" - "Riportamela tra mezz'ora, il tempo di scrivere il programma...ah, solo una cosa" aprì un piccolo cassetto e ne estrasse un'aggeggio bianco "Dammi la mano destra", la bambina obbedì, e la Signora Alcott le poggiò quell'oggetto sulla mano, quando lo tolse Mary vide che ora vi era una croce disegnata sopra .
 "Ok, Meredith 32, saluta la Signora Alcott", le disse Sabine - "Ciao Signora Alcott".
La donna le fece un piccolo sorriso, poi toccò quel suo strano tavolo che chiamava computer.
Le due uscirono dalla stanza.
"Ma quando andiamo nel bel posto?", chiese Mary a Sabine, che rise...con amarezza.

Grazie a Michela Di Bartolomeo per la foto <3

Potete leggere qui Il terzo episodio : Parte 3: Sammy.

16 commenti:

  1. sempre più curiosa di leggere il seguito..Luca sei bravissimo..hai il potere di far immaginare ciò che descrivi...

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  2. Bello continua a piacermi...coinvolge molto!...bravo... al 26 Luglio!:)

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  3. Spettacolo, mi interessa sempre di più. :)

    - Alessandra.

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  4. Bella scena quella delle domande che la sign.Alcott fa a Meredith...si capisce che il tono è un pò crudo direi, un pò da campo di concentramento!
    Moreeeeeeeee voglio proprio leggere il continuo!

    Michela <3<3

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  5. bello bello bello!!!anche se sono solo i primi due capitoli però più lo si legge e più si ha voglia di andare avanti per scoprire cosa succede ^_^ non vedo l'ora che sia il 26!!!

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  6. bravo luca veramente accattivante...........

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  7. O.O forse che il podere Collins sia maledetto? E non credo che scoprirò presto l'arcano.. è nel tuo stile, Luca: mi lasci sempre con il fiato sospeso.
    "Ti piacerà da morire" nel senso che morirà sul serio lì? Mi dispiace per Mary, credo che non rivedrà più la sua famiglia.
    O.o il podere mi sembra quasi una prigione... non mi piace per niente!! Speriamo che prima o poi la fai scappare, e con lei le sue compagne di stanza!!!
    Aspetto con ansia la prossima pubblicazione!!
    P.S. Grazie per avvertirmi sempre!! TVB

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  8. non sò il perchè mi ricorda hunger games...boh però mi piace molto!

    quando finsicono le puntate sul blog lo fai pubblicare?

    nè prendo una copia subito.

    matt

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  9. Ciao Luca.
    Finalmente ho letto questa seconda parte, così da poterti dare il mio parere.
    Ad essere sincera, nella parte iniziale del racconto, la parte dedicata al prologo, ho trovato qualche difficoltà nelle pause, mentre per quanto riguarda le ripetizioni mi piace il fatto che, probabilmente, sono usate per rafforzare il significato e le emozioni che vuoi trasmettere.
    Nella seconda parte, quella dedicata alla bambina, tutto scorre molto più velocemente, forse anche perché il tutto viene raccontato a tratti come se fosse un racconto più leggero, un modo per dare la possibilità al lettore d'immedesimarsi in Mary, cercando di capire attraverso la mente di una bambina. Questo processo è difficile e solo chi ha buona affinità con i bambini può scrivere in questo modo, altrimenti si tende a rendere tutto troppo adulto quando invece è la semplicità che deve far da padrona.
    Dal punto di vista stilistico quindi ho apprezzato molto questo secondo capitolo mentre dal punto di vista della trama, ho adorato il pezzo dedicato al colloquio, con la signora Alcott che ricorda a tratti la signora Rottenemeir di Heidi e a piccoli pezzi la Umbridge di Harry Potter.
    Sicuramente mi piacerebbe leggere un approfondimento, più in là, sulle religioni perché, da come ha parlato la Alcott, si evince un certo disprezzo.
    Sicuramente di capitolo in capitolo migliorerai sempre di più.
    Rinnovo i miei complimenti per questo racconto e mi raccomando, fammi sapere quando arriverà la nuova parte.

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  10. Anche questa parte come la prima credo sia veramente un buon inizio ed una bella storia ... é ancora presto per dare un giudizio ma tutto fà presupporre a ad un ottimo prosieguo !!!! Bravo Luca !!!! Continua così !!!! ;-)

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  11. Io mi sono innamorata di questo libro... Strano, non succede mai con le cose che scrivi tu!!!
    Bravo amore di ziaH!

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  12. Cavolo mi sa che i suoi genitori non li vedrà più eh... :( non ci posso credere, povera piccola.

    ...

    Allucinante.
    Comunque davvero bello e interessante, Ghepardoso. E' una trama che parte molto bene e interessa subito. Non vedo l'ora di leggere il seguito. E' esattamente il genere che mi piace!
    Basta che non fai che stò podere sia maledetto, eh... sennò mi metto paura e non leggo più! Hihihih prrr :p

    ...

    Che urto.



    Pomo.

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  13. Bellissimo!! Non so perchè...ma anche questo sembra un bellissimo film! ;)

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  14. Ok. Sapevamo che la bambina sarebbe andata a finire in una di queste fattorie, ma non mi aspettavo che fosse dei Collins, casato antico che ha ceduto così facilmente alla nazione più potente, la loro terra senza combattere. Voglio saperne di più!
    Per quanto riguarda la signora Alcott concordo pienamente con Haruka "ricorda a tratti la signora Rottenemeir di Heidi e a piccoli pezzi la Umbridge di Harry Potter" mi piacerebbe sapere come ci è finita a gestire il podere dei Collins!
    Che altro? Hai sviluppato il capitolo seguendo Mary quindi non c'è stata la possibilità di descrivere al meglio la residenza. Il fatto che sia stata "Smistata" nell'ala Nord-Ovest mi fa capire che ci sono le ragazze più povere, spero che andando oltre tu mi stupisca con una sorta di ribellione o presa di coscienza per questi ragazzi.
    Che altro dirti? Continua così!

    Nonna Marty

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